Storia

Caratteristica di questo paese è quella di essere composto da due distinti agglomerati urbani.

 Simeri,  è il borgo più antico, d’origine medievale: in questa zona sono stati portati alla luce una serie di reperti della prima metà del ferro e del periodo magnogreco.

 Crichi, invece, fu fondato nella seconda metà del XVIII secolo, pare da un gruppo di contadini di Sellia.

 

Per quanto riguarda Simeri i primi feudatari risultano i Falloc e poi i Ruffo. A loro seguirono i Centelles e poi, nel 1482, i d’Aragona d’Ayerbe che, conti dal 1519, mantennero la titolarità fino al 1580. La baronia, da quest’anno, passò attraverso diverse famiglie. Fu di Casa Borgia, poi dei Ravaschieri di Satriano, dei De Fiore (marchesi dal 1715), dei Barretta Gonzaga (con titolo di duchi dal 1749) ed infine, dei De Nobili di Catanzaro, ultimi feudatari. Danneggiato dal terremoto del 1783, Simeri fu riconosciuto comune con decreto del 4 maggio 1811 e gli furono attribuite le frazioni di Crichi e di Petrizia (quest’ultima gli fu tolta con il riordino amministrativo borbonico del 1816 e attualmente fa parte del comune di Sellia Marina). Con decreto del 16 settembre 1848 il comune fu riunito e la sede municipale spostata a Crichi.

Simeri Crichi ha dato i natali a diversi uomini illustri:

San Bartolomeo da Simeri -  Nato intorno al 1050, divenne presto seguace del monaco basiliano S. Nilo, che coadiuvò a Tuscolo nel costruire il glorioso “cerchio” di Grottaferrata, alle porte di Roma. Nel 1112 fondò a Rossano il monastero di Santa Maria Odigitria o Patrion di Rossano. Poi si recò a Bisanzio con l’incarico di riformare il Monastero di san Basilio del Monte Pathos (nella penisola di Falcidia), che da allora prese il nome di “Monastero del Calabrese”. Nel 1134 creò una confederazione che raggruppava quaranta monasteri basiliani della Calabria. Morì il 17 agosto 1130.

Agazio Di Somma - Gesuita , poeta e letterato di spicco del Seicento. Nacque nel 1591 da Marcantonio e Camilla Ferrari, feudatari di Calì (fondo nel territorio di Simeri). Pubblicò, presso l’Accademia degli Umoristi a Roma, una delle sue più importanti opere, il poemetto “ Dell’America”. Tornato a Catanzaro, nel 1647 ebbe l’incarico d’ambasciatore dei catanzaresi presso Giovanni d’Austria. Per sua intercessione la città non fu colpita dalla vendetta spagnola contro i rivoltosi locali che erano insorti venendo a conoscenza delle imprese di Masaniello. Fu vescovo di Cerenzia, Cariati e Catanzaro, dove morì nel 1671.

Carlo Pisano - Detto “ il Masaniello calabrese”, poiché a Catanzaro il 26 luglio 1647 mosse il popolo alla rivolta al grido di “abbasso la gabella”. Il popolo stimolato, diede alle fiamme le case degli Arrendatori.

Benedetto Citriniti - Nato nel 1911, fu soldato di fanteria durante il secondo conflitto mondiale. Ricevette, alla memoria, la medaglia d’oro al valor militare per un’eroica azione personale condotta sul fronte greco nel 1940, durante la quale perse la vita.

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